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Crociera sul Nilo, molto più di un viaggio parte 2

La valle dei re: chi se la dimentica, non credo che ci tornerei. un caldo torrido che aumentava man mano che ci addentravamo tra le formazioni rocciose. delle tombe non resta molto fatta eccezione per la tomba di Tutankamon perchè le rovine della tomba di Ramsete IV ne avevano occultato l’ingresso. All’interno naturalmente non c’è un granchè da vedere perchè il tesoro è conservato al museo del Cairo.

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terminata la visita ci dirigiamo a Deir el-Bhari dove è presente il fantastico tempio della regina Hatshepsut. un luogo incantevole. Situato a ridosso di una parete di roccia, il tempio è strutturato in tre terrazze colonnate, congiunte l’un l’altra da lunghe rampe che un tempo erano abbellite da alberi e giardini: conducono il visitatore ad accedere alla camera principale, l’ipogeo, dove sono raffigurate molte scene che celebrano la regina e la sua vita.  questo tempio indica la potenza di questa donna che è riuscita a farsi largo nell’antico Egitto, tutto parla di lei della sua storia.

dopo un po’ di tempo libero torniamo in nave e mai ci saremmo aspettati di poter assistere ad uno spettacolo: la chiusa di Esna, la nave sale tra le acque che sembrano elevarti verso il celo e all’improvviso ti ritrovi a navigare di nuovo sul Nilo, uno spettacolo difficile da descrivere.

philae

Arriviamo a Aswan e con delle piccole barche a motore ci portano sull’isola di Philae.

Con la costruzione della Diga Vecchia, il tempio era stato sommerso e con la Grande Diga si correva il rischio di perderlo sotto le acque del Nilo; intervenne quindi l’UNESCO ed anche Philae entrò a fare parte del progetto di salvataggio dei templi della provincia di Aswan.

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Il tempio è stato smontato e ricostruito sull’isola dove la pace ti ricongiunge a quella natura dominante ed il vento ed il sapore della brezza mattutina ti guidano tra quel miracolo umano. tutti guardano come le palme e l’acqua blu creino un contrasto di colori perfetto che irrompe tra quelle finestre sulla natura che si vedono tra le colonne del tempio.

ritorniamo sulla terra ferma perchè un’aereo, che poi si rivelò più che altro una autobus volante, date le condizioni ci avrebbe portato in uno dei luoghi più belli che abbia mai visto: Abu Simbel

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Ramses glorificò se stesso in questo luogo come dio tra gli dei;

un monumento, un’emozione, un luogo che difficilmente si riesce a dimenticare, alto più di 30 metri, ospita giganti statue alte circa 20 metri, in cui è rappresentato il faraone, Ramses che indossa le corone dell’Alto e del Basso Egitto, il copricapo chiamato “Nemes” che gli scende sulle spalle ed ha il cobra sulla fronte,la madre e la moglie Nefertari mentre tra le gambe ci sono le statue di alcuni suoi figli. Questo luogo fa parte di quelle cose che mai avresti creduto di poter vedere nella tua vita!

la particolarità: grazie all’orientamento del tempio, due volte all’anno il primo raggio del sole si focalizza sul volto della statua del faraone Ramses: il 22 febbraio, il giorno della sua nascita, ed il 21 ottobre, giorno della sua incoronazione, illuminando le altre statue lasciando in ombra solo quella di Ptah.

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tornati sulla nave ci godiamo un bellissimo tramonto sul Nilo, un allegro nubiano suonando un tamburo ci porta tra le rive verdi e floride, da lontano ci indica il suo villaggio, un piccolo paesino con le mura bianche che sembra emergere dalle dune sabbiose, una pace regna tra i nostri volti felici, quel giorno  stato uno dei più belli della mia vita, quel contatto con quelle acque tranquille, quel cammino così rilassante tra le braccia di un leggero vento mentre il sole cadeva tra le dune è un ricordo indelebile nella mia mente.

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il Cairo: è l’ultima tappa, quella più attesa ma anche quella più triste perchè ti ricorda che il viaggio sta per terminare.

Piramidi-Gizale piramidi, sorgono nel deserto, quasi coperte da quella leggera foschia che cerca di occultare quello splendore che mantiene il suo posto tra le più grandi meraviglie al mondo. Con i cammelli è possibile giungere vicino alle piramidi e poterle osservare nella loro grande imponenza, la guida ci racconta che prima erano fatte di marmo bianco che poi fu derubato per costruire un villaggio vicino poichè si pensava che i materiali fossero il segreto della loro imponenza nei secoli. Ma la più bella rimane sempre la Sfinge, l’hai vista sui libri, nei documentari e con quella pietra dorata quasi sembra risplendere nel deserto, ha catturato la mia anima. 
Giza1dopo una visita al museo del Cairo dove sono conservati alcuni dei tesori più belli dell’antico Egitto, si ritorna in città. Il Cairo è più caotico di Manhattan e Tokio messe insieme, il traffico ovunque, i pulman che salgono sui marciapiedi, miliardi di persone che entrano ed escono dai negozi che restano aperti tutta la notte, a dir la verità per un attimo mi è sembrato di stare a Times Square, con la differenza che i mega schermi sono sostituiti dalle insegne luminose dei grandi centri commerciali e negozi e che naturalmente non ci sono le ragazze in topless, guai se vai in giro con una maglietta scollata, è veramente sconvolgente la loro reazione!

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il viaggio è terminato, l’Egitto mi ha fatto ritrovare un po’ di pace in me stessa e mi ha dato la possibilità di scoprire tanti luoghi sempre desiderati. Si ritorna sempre un po’ cambiati dopo essere stati in questa terra che ha un doppio aspetto, arida e florida al tempo stesso, affascinante, magica, il viaggio da mille e una notte!

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